Digerire il latte artificiale può essere una sfida per alcuni neonati. Il loro sistema digestivo, ancora immaturo, può faticare a elaborare questo tipo di latte, causando disagi e sintomi che preoccupano i neogenitori.
Quando si sceglie l’alimentazione giusta per il proprio bambino, le domande si moltiplicano: come capire se il piccolo non digerisce bene il latte artificiale? È normale che rigurgiti spesso o che abbia singhiozzo dopo la poppata? Questi segnali, sebbene comuni, possono far nascere dubbi e insicurezze.
Ogni bambino è unico, e il suo apparato digerente, ancora immaturo, può reagire in modi diversi. Per questo è importante riconoscere i segnali di un’eventuale difficoltà digestiva e sapere come intervenire con accorgimenti semplici e sicuri.
In questo articolo esploreremo i principali motivi per cui alcuni neonati possono faticare a digerire il latte in formula e offriremo consigli pratici per aiutarli, come la scelta di un’acqua leggera e specifica per lattanti, come l’oligominerale Fontenoce, certificata dal Ministero della Salute per la preparazione del latte artificiale.
Come capire se un neonato non digerisce latte artificiale?
Riconoscere i segnali di una possibile difficoltà nella digestione del latte artificiale può aiutare a intervenire rapidamente. I sintomi più comuni da osservare e che possono indicare che il latte artificiale non è ben tollerato includono:
- Gonfiore addominale: l’addome del neonato appare teso e dolorante;
- Rigurgiti frequenti o vomito: difficoltà a trattenere il latte dopo la poppata;
- Stipsi o diarrea: alterazioni delle normali funzioni intestinali;
- Irritabilità: il bambino appare più irrequieto del solito, soprattutto dopo i pasti.
Ruttini e singhiozzi sono fisiologici dopo la poppata e non rappresentano per forza sintomi di cattiva digestione. Diverso è il discorso della consistenza e la frequenza delle sue evacuazioni. Notare eventuali cambiamenti dell’alvo può aiutare a capire meglio le sue esigenze digestive.
Anche rigurgiti e colichette, molto comuni nei primi mesi, possono indicare difficoltà di digestione, ma è importante distinguere il rigurgito fisiologico, che è normale, dal vomito vero e proprio, che può essere un segnale di disagio.
Questi segnali di disagio spesso si manifestano entro poche ore dall’assunzione del latte. Se si notano con una certa frequenza, è sempre utile consultare un pediatra, che potrà suggerire rimedi specifici o un cambio di latte.
Quanto impiega un neonato a digerire il latte artificiale?
La digestione del latte artificiale richiede solitamente più tempo rispetto al latte materno, spesso fino a tre ore. Ciò è normale e fa parte del processo di adattamento del piccolo. Tuttavia, alcuni bambini, soprattutto quelli con stomaci più sensibili, possono impiegare più tempo.
Le difficoltà di digestione del latte artificiale in polvere ricostituito sono spesso causate da una combinazione di fattori. Tra questi:
- L’intolleranza alle proteine presenti nel latte artificiale, che il corpo del neonato può avere difficoltà a scomporre;
- Il latte artificiale più pesante da digerire e non contiene – a differenza del latte materno – enzimi naturali che favoriscono la digestione;
- Il sistema digestivo del neonato è ancora in fase di sviluppo, e nei primi mesi di vita potrebbero mancare alcuni enzimi necessari per una corretta scomposizione delle proteine del latte.
Questa carenza può dare origine a sintomi fastidiosi, rendendo il momento della poppata difficile sia per il piccolo che per i genitori.
Alcuni bambini, inoltre, possono essere particolarmente sensibili ad altri ingredienti del latte artificiale, come i grassi o gli zuccheri aggiunti, che possono influire sulla digestione. Anche la consistenza più densa del latte artificiale rispetto a quella del latte materno può rappresentare una difficoltà per l’intestino del neonato, che ha bisogno di tempo per abituarsi.
Con piccoli accorgimenti e la scelta degli alimenti giusti, è possibile facilitare questo percorso, rendendo la digestione più semplice e il momento della poppata più sereno per il bambino.
Come far digerire il latte artificiale al neonato
Per aiutare il tuo piccolo a digerire meglio il latte artificiale, ci sono alcune semplici soluzioni pratiche che possono fare la differenza:
- Regola la quantità e la temperatura del latte: assicurati che non sia né troppo caldo né troppo freddo, e che la quantità corrisponda alle necessità del tuo bambino;
- Usa un biberon adatto: scegli un biberon anti-colica per ridurre l’ingestione d’aria, che spesso causa gonfiore e rigurgito;
- Scegli la tettarella giusta: se il bambino mangia troppo velocemente o lentamente, potrebbe avere difficoltà a digerire. Assicurati che la tettarella sia adatta alla sua età e al suo ritmo;
- Mantieni il bambino in posizione verticale: dopo la poppata, tienilo in posizione verticale per aiutarlo a espellere l’aria in eccesso. Puoi appoggiarlo sulla tua spalla o tenerlo seduto sul tuo grembo, supportando bene testa e petto;
- Prova diversi tipi di latte: alcuni latti artificiali sono più pesanti di altri. Potrebbe essere necessario sperimentare per trovare quello che meglio si adatta al tuo bambino.
Anche l’acqua che utilizzi per preparare il latte artificiale gioca un ruolo fondamentale nel benessere digestivo del tuo bambino. Non tutte le acque sono uguali, e la qualità dell’acqua può influire notevolmente sulla digestione del piccolo, contribuendo a un’esperienza di allattamento più serena e confortevole.
Quale acqua scegliere?
L’acqua del rubinetto, ad esempio, può contenere sostanze come il cloro, che purifica ma può risultare pesante per il delicato sistema del tuo bambino. Invece, alcune acque imbottigliate hanno un contenuto di minerali che potrebbe aumentare il carico di nutrienti già presente nel latte in polvere, complicando la digestione.
Per garantire la salute del tuo piccolo e favorire una digestione più semplice, è importante scegliere un’acqua minerale specifica per neonati. Le acque adatte alla preparazione del latte artificiale sono quelle a basso contenuto di sali minerali, come l’acqua oligominerale, che ha un residuo fisso tra i 50 e i 500 mg/l, bilanciando leggerezza e qualità.
Una valida scelta per il tuo bambino è l’acqua oligominerale Fontenoce, che con un residuo fisso di 103,4 mg/l e un basso contenuto di sodio (7,2 mg/l), è indicata dal Ministero della Salute per la preparazione del latte artificiale e per l’alimentazione dei bambini.
Scegli la linea pediatrica di Fontenoce: confezionata in bottiglie di vetro sterili monouso che proteggono l’acqua e ne conservano tutte le proprietà, garantendo sicurezza e qualità.
La ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina testimonia che acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.