Il residuo fisso è un parametro importante per conoscere le caratteristiche dell’acqua e, quindi, saper scegliere quella più adatta a te.

Sai che il residuo fisso determina anche il gusto dell’acqua? Sì, tutto è legato al tragitto che percorre questo liquido prezioso sottoterra o a contatto con le rocce. Infatti, come in un viaggio splendido, l’acqua si arricchisce delle caratteristiche chimiche e fisiche che le danno un sapore particolare, unico.

Come deve essere il residuo fisso dell’acqua? E come cambia il gusto dell’acqua in base al residuo fisso? Andiamo a scoprirlo insieme in questo articolo Acqua Fontenoce.

Residuo fisso dell’acqua cosa significa

bicchiere con acquaGuarda sull’etichetta della bottiglia d’acqua. Troverai il valore del residuo fisso. Di che si tratta? Il residuo fisso (in inglese “Total dissolved solids”, Tds) indica la quantità di sali sciolti dopo l’evaporazione di un litro di acqua a 180° C. È il dato riportato sull’etichetta, in genere espresso in milligrammi per litro (mg/l).

Come si calcola il residuo fisso?

Il processo è semplice: si prende un litro d’acqua e lo si filtra in modo da eliminare eventuali impurità presenti in sospensione. Poi, si fa bollire a una temperatura di 180 gradi. Una volta che l’acqua è evaporata, si pesano i sali minerali che rimangono sul fondo del recipiente usato.

Questo valore mostra, quindi, la quantità di sali e oligominerali che erano nel litro di acqua che abbiamo fatto bollire e poi evaporare. Dati che determinano anche il gusto dell’acqua. Quando il valore del residuo fisso è alto, quindi carico di minerali, l’acqua sarà più forte al palato. Mentre, il residuo fisso basso conferisce all’acqua un sapore neutro.

Come si classificano le acque in base al residuo fisso

Per scegliere l’acqua più adatta alle tue esigenze è quindi importante saper leggere il valore di residuo fisso riportato sull’etichetta. Sia per quanto riguarda le tue preferenze sul gusto, per il tuo benessere (pensa a quanto è importante bere acqua per prevenire i danni della disidratazione come il mal di testa o quanto l’idratazione faccia bene alla salute degli occhi) e quello della tua famiglia.

Sai, in base al residuo fisso le acqua si classificano in:

  • minimamente mineralizzate con residuo fisso inferiore o uguale a 50 mg/l. In questa tipologia rientrano le acque “leggere” che stimolano la diuresi e non sovraccaricano i reni;
  • oligominerali hanno un residuo fisso compreso tra i 50 e i 500 milligrammi per litro. Sono acque leggere con una quantità di sali minerali estremamente ridotta (infatti la parola “oligo”, che deriva dal greco, vuol dire “poco”). Indicate nell’alimentazione di tutti i giorni, per favorire la diuresi, nella cura della calcolosi delle vie urinarie, della gotta eccetera;
  • medio-minerali con residuo fisso compreso tra i 500 e i 1500 mg/l. Hanno un’alta percentuale di sali minerali, quindi adatte per gli sportivi per ripristinare i minerali persi dopo attività fisica;
  • ricche di sali minerali: più di 1500 mg/l. Sono per lo più usate come acque curative. Pertanto è bene consumarle su indicazione o sotto controllo del proprio medico.

Residuo fisso e gusto dell’acqua

donna beve acqua fontenoceLa quantità di sali minerali nell’acqua le dà un gusto particolare. Quando sorseggiamo un bicchiere di acqua – ricorda che è bene berne almeno due litri al giorno – le nostre papille gustative, infatti, percepiscono i sali, il diverso pH e la percentuale di anidrite carbonica.

Un’acqua ricca di calcio, di solito, ha un gusto tendente al dolce; quella con tanto magnesio, invece, ha un sapore più amaro. Il palato percepisce l’acqua più saporita quando contiene una buona percentuale di sodio, bicarbonato e solfati. Invece un pH basso (ossia sotto il 7) le dona un gusto leggermente acido.

In genere, più basso è il residuo fisso più l’acqua ha un gusto neutro. Viceversa, più è ricca di minerali, più il sapore è deciso.

Caratteristiche che, come abbiamo visto, l’acqua acquista durante il tragitto sottoterra o a contatto con le rocce. L’oligominerale Fontenoce, leggera, pura, è un’acqua con residuo fisso basso (a 180 ° compreso tra 50 e 500 mg/l) dal gusto eccezionale. Questo perché acqua Fontenoce nasce da una falda granitica, che si trova nella zona protetta del Parco Nazionale della Sila, con rocce millenarie.

L’acqua Fontenoce è batteriologicamente pura alla sorgente, ovvero non contiene batteri patogeni di alcun tipo. Visto il suo bassissimo contenuto di Nitrati (appena 1,6 mg/l) è molto pura; i nitrati infatti sono l’indicatore più rappresentativo dell’inquinamento delle falde. Il valore limite è di 45 mg/l per le acque indicate per il consumo umano e di appena 10 mg/l per le acque destinate all’infanzia.

Domande frequenti sul residuo fisso nell’acqua

In breve, vediamo tutte le domande più frequenti sul residuo fisso nell’acqua, così da poter fugare ogni dubbio sulla sua presenza in ciò che beviamo tutti i giorni.

Che cosa significa “residuo fisso” sull’etichetta dell’acqua?

Il residuo fisso è la quantità di sali minerali che rimane dopo aver fatto evaporare un litro d’acqua a 180°C. Questo valore, espresso in milligrammi per litro (mg/L), indica il livello di mineralizzazione dell’acqua.

Qual è il residuo fisso ideale per un’acqua da bere ogni giorno?

Un’acqua con un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/L, come l’acqua oligominerale Fontenoce, è generalmente ideale per il consumo quotidiano, poiché è leggera e non sovraccarica l’organismo con eccessive quantità di sali minerali.

Come influisce il residuo fisso sulla qualità dell’acqua?

Il residuo fisso determina quanto un’acqua è leggera o ricca di minerali.

  • Un residuo fisso basso (sotto 500 mg/L) indica un’acqua leggera, ideale per la diuresi e la depurazione.
  • Un residuo fisso alto (oltre 1500 mg/L) identifica un’acqua molto mineralizzata, utile in specifiche condizioni, come il reintegro di sali minerali.

Le acque con residuo fisso basso sono tutte oligominerali?

No, non tutte. Le acque con residuo fisso molto basso (sotto i 50 mg/L) sono classificate come minimamente mineralizzate, mentre quelle con residuo fisso tra 50 e 500 mg/L rientrano nella categoria delle acque oligominerali.

Come scegliere un’acqua in base al residuo fisso?

La scelta dell’acqua in base al residuo fisso dipende dalle proprie esigenze:

  • Residuo fisso basso (<500 mg/L): ideale per uso quotidiano e per favorire la diuresi.
  • Residuo fisso medio (500-1500 mg/L): utile per chi pratica sport o ha bisogno di reintegrare sali minerali.
  • Residuo fisso alto (>1500 mg/L): indicata solo per specifici bisogni terapeutici, come la carenza di minerali.

Il residuo fisso influisce sul sapore dell’acqua?

Sì, un residuo fisso più alto tende a dare un sapore più marcato all’acqua, spesso leggermente sapido. Al contrario, un residuo fisso basso rende l’acqua più “neutra” e leggera al gusto.

Perché il residuo fisso è importante per neonati e anziani?

Nei neonati e negli anziani, è preferibile utilizzare acque con residuo fisso molto basso (<150 mg/L), perché il loro organismo, specialmente i reni, può essere più sensibile a un eccesso di minerali. Acque più leggere sono più facili da assimilare e digerire.

Come riconosco il residuo fisso sull’etichetta?

Il residuo fisso è sempre indicato sull’etichetta della bottiglia, solitamente accompagnato dalla dicitura “Residuo fisso a 180°C”, seguito dal valore espresso in milligrammi per litro (mg/L).

Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche uniche e alla ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina, acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.

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