I valori di nitrati e nitriti sono fondamentali nella scelta dell’acqua da bere. Sì, perché la loro concentrazione nell’acqua minerale è una fotografia del luogo da cui sgorga. È come se vedessi attraverso la sorgente per capire se l’acqua che stai bevendo proviene da un posto incontaminato.
Come fare? Facci caso: leggiamo con attenzione le etichette dei cibi, ma siamo più pigri per quelle riportate sulle bottiglie di acqua. Eppure, hanno la stessa importanza. Sapevi, infatti, che il valore di nitriti e nitrati nelle acque destinate al consumo umano è regolamentato dalla legge?
Scopriamolo insieme! In questo articolo Acqua Fontenoce capiremo anche il motivo per cui nell’acqua ci sono i nitrati.
Perché nell’acqua ci sono i nitrati
I nitrati sono presenti, in modo naturale, nell’ambiente. Come i nitriti, anche i nitrati sono sostanze composte da azoto e ossigeno. Si tratta dunque di composti inorganici dell’azoto solubili in acqua. Tanto che i nitrati, nutrienti utili per le piante, possono raggiungere le acque superficiali e anche quelle più in profondità.
A determinare per lo più il quantitativo di nitrati nelle acque sotterranee sono: il tipo di suolo, le piogge e l’aspetto geologico dove sgorgano. Di solito, queste sostanze si concentrano in pochi milligrammi per litro di acqua. Tuttavia, se il loro valore è superiore è indice di aspetti concatenati tra loro che, per lo più, mostrano un ambiente inquinato.
Nitriti e nitrati acqua: valori limite fissati dalla legge
Come abbiamo visto, i nitrati sono di per sé innocui. In condizioni particolari, tuttavia, possono trasformarsi in nitriti, sostanze pericolose per il nostro corpo. Infatti, i nitriti si legano all’emoglobina e la trasformano in metaemoglobina. Che cos’è? Si tratta di una proteina che non trasporta l’ossigeno. La conseguenza? L’ossigeno nel nostro organismo va a ridursi nei tessuti.
Ed ecco perché è importante leggere l’etichetta riportata sulle bottiglie d’acqua. I nitriti sono indicatori di terreni spesso inquinati. Pertanto, il limite massimo consentito nell’acqua destinata al consumo umano è di 0.5 mg/l. In Italia a stabilirlo è il Decreto legislativo 31/2001, entrato in vigore nel 2003, secondo cui per i nitrati la massima concentrazione autorizzata è di 45 mg/l. Questo limite, poi, si abbassa ancor di più nelle acque destinate ai neonati: 10 mg/l come regolamentato dal D.M. del 10/2015 del Ministero della Salute.
Se i valori di nitrati e nitriti invece nell’acqua superano i limiti consentiti, tra le cause la contaminazione:
- Di natura chimica, come uso fertilizzanti, scarichi anche industriali
- Microbiologica.
Acqua Fontenoce senza nitriti e arsenico, bassissimi Nitrati
Prendiamo l’etichetta riportata sulla bottiglia di Acqua oligominerale Fontenoce. Guardiamo bene. Cosa balza agli occhi? Giusto, la dicitura “Nitriti assenti”. Ciò significa che l’ambiente che circonda la sorgente e le rocce dalla quale sgorga l’Acqua Fontenoce non è affatto inquinato. Siamo a 1238 metri sul livello del mare, precisamente nell’altopiano Silano. Un posto incontaminato noto anche per l’aria più pulita d’Europa.
Continuiamo a leggere l’etichetta: nell’acqua Fontenoce non c’è arsenico. Un’assenza che si fa “sentire” nella purezza dell’acqua che scorre da rocce granitiche particolari. Infatti, custodiscono l’acqua in un ambiente sano, senza che avvenga alcuna contaminazione. E i nitrati? Il loro contenuto nell’acqua Fontenoce è bassissimo (1,6 mg/l). Un’ulteriore riconferma dell’acqua Fontenoce pura, adatta per i neonati. Infatti, l’elevata concentrazione di nitrati può essere pericolosa nei lattanti e nei bambini. Proprio perché, come abbiamo visto, causa scarso apporto di ossigeno nel sangue.
Un’acqua leggera che sgorga da un terreno salubre, sottoposta a controlli di qualità ogni 60 minuti. Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche uniche e alla ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina, acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.