A volte può capitare che anche un bambino con una regolare minzione non faccia la pipì per ore, se non addirittura per una giornata intera.
Si chiama oliguria ed è una condizione che non deve per forza allarmare le mamme perchè, se constatata tempestivamente e in assenza di altri problemi, può infatti essere risolta velocemente. Per ripristinare la regolarità si possono infatti adottare alcune accortezze.
Scopriamo allora cosa si intende per oliguria nei bambini, quali sono le cause e che rimedi adottare se il bambino non fa pipì regolarmente.
Oliguria nei bambini. Cosa si intende e quali sono le cause
In generale, per oliguria si intende la condizione in cui la produzione di urina diminuisce rispetto al normale.
Cosa significa quando questo succede ai più piccoli?
Innanzitutto si deve distinguere tra bebè e bambini:
- oliguria nei neonati significa che la quantità di urina è inferiore a 1 ml/kg/h;
- oliguria nei bambini si intende quando questi producono una quantità di urina inferiore a 0,4 ml/kg/h.
Il distinguo è necessario perché l’alimentazione in queste due fasi della vita è differente. Il neonato assume infatti latte materno o artificiale e, se ben nutrito, normalmente dovrebbe fare pipì almeno 6 volte nell’arco di 24 ore.
Cosa porta dunque un lattante ad una condizione di oliguria?
Le cause sono semplici:
- può trattarsi di una insufficiente assunzione di latte: meno liquidi portano ad una diminuzione dell’urina;
- il caldo e la conseguente eccessiva sudorazione portano a scarsità nella minzione;
- febbre alta e infezioni alle vie urinarie.
E per i bambini?
L’alimentazione dopo lo svezzamento cambia e subentra l’assunzione di cibi solidi. Quando si parla di oliguria nei bambini serve capire se ciò è dovuto ad una condizione di disidratazione o ad altri motivi. Si deve infatti tenere in considerazione che quando diventano più grandi i bimbi iniziano a trattenere la pipì anche per molto tempo. Potrebbe dunque accadere che il bambino non faccia pipì in situazioni particolari, come quando è intento a giocare o a svolgere altre attività che lo assorbono completamente.
A cosa è bene fare attenzione sia per i neonati che per i bimbi?
Anche se bevono regolarmente, quando fa caldo i lattanti e i bambini tendono a perdere liquidi in modo visibile attraverso la sudorazione. Non solo, esistono anche quelle che vengono chiamate perdite insensibili, legate all’atto della respirazione, quando si produce vapore acqueo. Inoltre, in caso di colpo di calore o di gastroenterite, potrebbe essere in atto una disidratazione tale da portare i piccoli ad una diminuzione o assenza della minzione.
Qualora il problema persistesse, magari associato ad altri sintomi o dovessero sorgere dei dubbi, è sempre meglio consultare il proprio pediatra per avere i migliori consigli su come stimolare la pipì nel bambino.
Come aiutare i bambini a fare la pipì? Consigli utili
Come aiutare i bambini a fare pipì con la giusta frequenza?
Ecco qualche consiglio utile.
Se si tratta di un neonato allattato al seno (cosa sempre preferibile, come consiglia l’OMS), la soluzione sta in brevi ma frequenti poppate. Si suggerisce questo in quanto la prima parte del liquido in uscita è quella più acquosa e che dunque consente al neonato di dissetarsi e reidratarsi.
Nota importante: Solo dopo i sei mesi e dallo svezzamento in poi è possibile somministrare al bambino anche dell’acqua.
Quando è più grande diventa più semplice e il bambino può bere tranquillamente succhi di frutta, latte oppure assumere spremute di agrumi. In realtà va benissimo che beva con regolarità anche semplicemente dell’acqua, possibilmente con caratteristiche tali da aiutarlo a recuperare una minzione regolare.
Se è fondamentale una corretta idratazione per l’adulto, è bene ricordare che lo stesso vale per i bambini. Proprio per evitare l’oliguria è bene anche per loro assumere il giusto apporto di liquidi giornaliero.
Esistono fortunatamente acque, come l’oligominerale Fontenoce, che possiedono proprietà specifiche, indicate per neonati e bambini, tali da assicurargli una corretta idratazione.
Perché acqua Fontenoce può aiutare i bambini a fare pipì
Per aiutare i bambini a fare pipì regolarmente si può scegliere di bere un’acqua pura come l’oligominerale Fontenoce pensata appositamente per l’infanzia.
Perché proprio Fontenoce? Perché da 10 anni Fontenoce è certificata dal Ministero della Salute come un’ acqua indicata per la preparazione degli alimenti per lattanti e bambini (D.M.S. 4123 del 16/12/2013).
Quali sono le caratteristiche principali dell’acqua oligominerale Fontenoce?
- Leggerezza. Contiene poco sodio (0,007g/l) e un basso residuo fisso (102,5 mg/l);
- Purezza. Non contiene arsenico e nitriti. Inoltre ha un basso contenuto di nitrati (1,6 mg/l). Ciò la rende ideale per i lattanti;
- Sicurezza. Ogni 60 minuti vengono svolti controlli qualità.
Inoltre, ogni litro di acqua della linea pediatrica di Fontenoce viene imbottigliato utilizzando contenitori in vetro sterili monouso che consentono di proteggere l’acqua, mantenendo inalterate le sue eccellenti proprietà organolettiche.
Un liquido prezioso, vera e propria fonte di benessere per neonati e bambini.
La ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina testimonia che acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.