L’acqua povera di sodio rappresenta una scelta salutare per promuovere il benessere, partendo da dentro.
Negli ultimi tempi, l’attenzione si è concentrata sempre più sulla composizione dell’acqua che consumiamo, in particolare sul contenuto di sodio. Questo minerale è tra i più presenti all’interno del nostro corpo. L’organismo di un adulto, infatti, ne contiene circa 92 g, distribuiti nel sangue, nelle ossa e nelle cartilagini.
Come vedremo in questo articolo, un’acqua con livello di sodio alto può essere utile in determinati casi, mentre è sconsigliata in altri. Bere un’acqua con basso contenuto di sodio quando si ha la pressione alta, per esempio, è una scelta consapevole, salutare e utile a mantenere un equilibrio fisiologico.
Esploriamo insieme cos’è il sodio nell’acqua e come la sua presenza può influenzare la nostra salute complessiva, approfondendo il legame cruciale tra la composizione dell’acqua e il benessere del nostro organismo.
Cosa significa acqua povera di sodio
Quanto deve essere il sodio presente nell’acqua da bere?
L’acqua a basso contenuto di sodio, comunemente chiamata “acqua iposodica”, è un tipo di acqua oligominerale caratterizzata da un basso residuo fisso, e che mantiene i livelli di sodio entro i 20 mg/L.
Una quantità che rientra appieno nei parametri consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che stabilisce in 2 g/die l’assunzione giornaliera di sodio (ovvero l’equivalente di circa 5 g di sale da cucina).
Al contrario, le acque definite “ipertoniche“ o “sodiche“ presentano un tenore di sodio superiore ai 200 milligrammi per litro. Questa maggiore concentrazione di sodio non solo influisce sul gusto dell’acqua, conferendole un sapore più deciso e tendente al salato, ma può anche avere impatti sulla salute, specialmente considerando le raccomandazioni sulla limitazione dell’assunzione di sodio.
Sodio nell’acqua e salute: che legame c’è?
Scegliere un’acqua iposodica può rappresentare una decisione consapevole per coloro che cercano di gestire l’apporto di questo minerale nella propria dieta con poco sodio, contribuendo a mantenere un equilibrio sodio-corretto per una vita sana e benessere complessivo.
Il sodio è un minerale essenziale, tra i più presenti nell’organismo di una persona adulta, che svolge diverse funzioni biologiche del nostro corpo, tra cui:
- pressione osmotica;
- bilanciamento idrico;
- contrazione muscolare;
- trasmissione degli impulsi nervosi.
Il fabbisogno quotidiano di sodio varia da 0,6 a 3,5 g/die, per un uomo adulto. Mentre, per i più piccoli le dosi quotidiane sono di circa 120-400 mg/die. Trattandosi di un nutriente molto importante, va opportunamente reintegrato in caso di perdite, ad esempio quando si suda molto.
Tuttavia, dosi eccessive potrebbero provocare diversi disturbi. Per questo motivo, al giorno d’oggi, si fa più attenzione alla quantità di sodio contenuta nell’acqua che assumiamo ogni giorno.
Bere un’acqua ricca in sodio è consigliabile quando c’è la necessità di reintegrare sali minerali e liquidi corporei persi in caso di intensa attività fisica, accompagnata da una forte sudorazione.
Ma, in linea generale, è sempre più diffusa la tendenza a prediligere acque con poco sodio, ideali per rispettare il corretto apporto quotidiano di questo minerale che viene assunto anche con il cibo.
Chi deve bere un’acqua povera di sodio?
Le acque iposodiche come Fontenoce sono particolarmente indicate per chi soffre di ritenzione idrica, ipertensione e patologie renali e cardiovascolari. In tutti questi casi, infatti, è necessario limitare l’assunzione giornaliera di sodio.
Perché bere acqua povera di sodio?
Bere un’acqua povera di sodio quindi diventa una scelta strategica, contribuendo a soddisfare la sete senza gravare eccessivamente sul bilancio quotidiano di sodio, assunto già in buona parte attraverso l’alimentazione.
Perché bere acqua con poco sodio come Fontenoce
L’acqua iposodica rappresenta un valido supporto, soprattutto per chi segue una dieta a basso contenuto di sodio, per motivi di salute o requisiti medici. Persone ipertese, con problemi di calcoli renali, epatici o cardiaci, traggono sicuramente giovamento dal consumo di questo tipo di acqua.
Ma non è sbagliato dire che potrebbe essere una scelta vantaggiosa un po’ per tutti. Il sodio è molto presente nel sale da cucina e in tanti alimenti di uso comune, perciò optare per acque povere di sodio può aiutarci a controllare l’introito giornaliero di questo minerale.
Ma a cosa serve l’acqua povera di sodio nello specifico? La sua efficacia nel mantenere sotto controllo l’assunzione di sodio si traduce in molti benefici tangibili, perché contribuisce a:
- favorire la diuresi;
- depurare l’organismo da tossine e metaboliti in eccesso;
- ridurre il rischio di ipertensione (pressione alta);
- contrastare ritenzione idrica e inestetismi cutanei (cellulite);
- aiutare il processo digestivo;
- eliminare sodio in eccesso.
Acqua Fontenoce con i suoi soli 0,007 gr/L è un’acqua oligominerale naturalmente povera di sodio. Questa caratteristica la rende versatile e adatta a diverse esigenze, dalla dieta dei neonati alimentati con latte artificiale alla regolazione dell’equilibrio idrico negli adulti e nei bambini.
Fontenoce è la scelta consapevole per chi cerca un’acqua oligominerale salutare e bilanciata.
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