L’aspetto cruciale che contraddistingue l’acqua minerale da quella potabile è l’assenza totale di processi di filtrazione e trattamenti chimici di disinfezione per eliminare impurità e batteri. Questo suggerisce che, in certi aspetti, l’acqua minerale in bottiglia può essere considerata di qualità superiore, nonostante entrambe le tipologie debbano rispettare i parametri e gli standard di purezza stabiliti dalla normativa vigente.

Un altro elemento che differenzia le due tipologie di acqua è la loro origine. 

Le acque potabili possono provenire sia da fonti di superficie che da falde sotterranee. Per legge, devono subire trattamenti e essere sottoposte a rigorosi e frequenti controlli. La qualità di queste acque dipende dai trattamenti effettuati, dall’aggiunta di cloro e dalle condizioni delle tubature che conducono l’acqua all’utente finale, il che può conferire all’acqua del rubinetto un sapore sgradevole rispetto alle acque minerali pure. Questo è un motivo aggiuntivo che spinge i consumatori a preferire l’acqua in bottiglia.

Le acque minerali, al contrario, provengono da falde o giacimenti sotterranei, risultando batteriologicamente pure e incontaminate alla sorgente, con una composizione e temperatura costanti. L’acqua minerale viene imbottigliata direttamente alla fonte, senza subire alcun trattamento, in stabilimenti appropriati, che ne garantiscono la massima qualità e che preservano intatte tutte le sue caratteristiche. 

Ogni acqua minerale ha una specifica composizione di oligoelementi, che dipendono direttamente dalle rocce di cui è costituita la sua sorgente e che possono influenzarne il sapore. Per questo diverse acque minerali vengono consigliate per diversi scopi terapeutici.

Sebbene sia spesso trascurata, la distinzione tra acqua potabile e acqua minerale rappresenta un punto cruciale nell’ambito dell’approvvigionamento idrico. Questa differenza va ben oltre la semplice provenienza e comprende aspetti come la composizione chimico-fisica, la regolamentazione e modalità di distribuzione.

Spesso ci troviamo a scegliere tra l’acqua che sgorga dal rubinetto di casa (acqua potabile) e quella che troviamo imbottigliata sugli scaffali dei supermercati (acqua minerale). La prima rappresenta l’acqua potabile per eccellenza, mentre la seconda è un’acqua di sorgente, che ha bisogno di determinati requisiti e standard chimici per poter essere commercializzata come acqua minerale.

Piuttosto che determinare se sia meglio l’acqua del rubinetto o quella minerale in bottiglia, è importante comprendere le differenze sostanziali che le caratterizzano. Questo ci consente di compiere scelte consapevoli riguardo al consumo di acqua.

Prima di proseguire, leggi anche: “Differenza tra acqua minerale e oligominerale”.

Cos’è l’acqua potabile e quali sono le caratteristiche e i parametri di potabilità

L’acqua potabile è spesso associata all’approvvigionamento pubblico, proveniente da fonti come il rubinetto delle case, fontane o luoghi pubblici. Dalla definizione contenuta nel Decreto Legislativo n. 18/2023 (che ha abrogato il precedente D.lgs. 31/2001) si evince che per essere potabile l’acqua deve essere “salubre e pulita”, ovvero priva di microrganismi, virus, parassiti, patogeni e sostanze chimiche nocive per l’uomo.

Attualmente, si impiegano analisi di laboratorio estremamente avanzate per valutare la qualità dell’acqua potabile, consentendo la rilevazione di qualsiasi agente inquinante, inclusi metalli pesanti, pesticidi e arsenico.

È il D.lgs. 18/2023 (in attuazione della Direttiva UE 2020/2184, relativa alla qualità delle acque che sono destinate al consumo umano) a stabilire quali sono i parametri e le caratteristiche che l’acqua deve avere per poter essere considerata potabile.

Parametri e caratteristiche dell’acqua potabile

Per stabilire l’idoneità al consumo di un’acqua potabile, occorre valutare i seguenti parametri:

  • microbiologici: come indicato dal Ministero della Salute, riguardano la presenza eventuale di Enterococchi ed Escherichia coli (il controllo nelle acque minerali è esteso a 5 categorie di batteri);
  • chimici-fisici: si tratta di requisiti igienico-sanitari ed elementi tossici indesiderabili per i quali sono fissati limiti di concentrazione imperativi;
  • indicatori: riguardano elementi caratterizzanti, per i quali sono fissati valori consigliati da non superare;
  • di radioattività

Ecco nel dettaglio i valori massimi di alcuni dei parametri più importanti che definiscono una composizione dell’acqua salubre e potabile:

Parametro di riferimento Valore limite
Temperatura 12-25°C
pH 6,5-9,5
Conducibilità elettrica 400 µS/cm 20 °C
Residuo fisso a 180°C 1500 mg/L
Durezza totale 15 – 50 °F (valore consigliato)
Colore, Sapore e Torbidità Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
Alluminio 200 μg/L
Ammonio 0,50 mg/L
Arsenico 10 μg/L
Cadmio 5 μg/L
Cianuro 50 μg/L
Clorato 0,25 mg/L
Clorito 0,25 mg/L
Cloruro 250 mg/L
Cromo 25 μg/L
Ferro 200 μg/L
Fluoruro 1,5 mg/L
Manganese 50 μg/L
Mercurio 1 μg/L
Nichel 20 μg/L
Nitrito 0,50 mg/L
Nitrato 50 mg/L
Piombo 5 μg/L
Rame 2 mg/L
Solfato 250 mg/L
Sodio 200 mg/L

La composizione esatta dell’acqua può variare notevolmente a seconda della provenienza. Tuttavia, il rispetto dei parametri indicati è imprescindibile per assicurare la potabilità.

Ora che abbiamo visto cosa contiene l’acqua del rubinetto, soffermiamoci su un aspetto fondamentale: i controlli a cui viene sottoposta ogni giorno.

Se vuoi approfondire questo argomento, ti potrebbe interessare leggere anche: “Nitriti e Nitrati, quali valori”.

L’acqua del rubinetto è potabile? Facciamo chiarezza sui controlli

controlli acqua potabile

L’acqua del rubinetto è quella comunemente definita “acqua potabile”. Viene prelevata da laghi, fiumi, falde acquifere sotterranee o superficiali e distribuita tramite gli acquedotti alla rete idrica locale.

Per garantirne la salubrità, l’acqua del rubinetto viene sottoposta a processi di potabilizzazione e controlli, per essere definita di “buona qualità”. Lo scopo è migliorarne le caratteristiche e preservarne le condizioni igienico-sanitarie, con trattamenti di disinfezione antibatterica, mediante l’uso di agenti chimici sicuri come cloro gassoso, ipoclorito di sodio e biossido di cloro.

Quali sono i controlli sull’acqua potabile del rubinetto?

Vengono effettuati regolari test e analisi da aziende che distribuiscono l’acqua e le autorità sanitarie locali, per verificare che soddisfi i parametri di potabilità stabiliti dalle normative europee e nazionali. In particolare, sono previsti

  • controlli interni: effettuati dal gestore idrico;
  • controlli esterni: svolti dall’Azienda unità sanitaria locale (ASL) territorialmente competente.

Questi controlli vengono eseguiti soprattutto ai punti di prelievo delle acque sotterranee o superficiali, nei luoghi dove viene trattata e pulita, nei tubi che la portano alle case, negli impianti di confezionamento di acqua, sulle acque fornite da cisterne fisse e mobili, e anche nelle aziende alimentari che usano l’acqua per produrre cibo.

I controlli principali riguardano pH e durezza, ma anche la presenza di eventuali “tracce” lasciate nell’acqua dai trattamenti di disinfezione e depurazione a cui viene sottoposta (es. clorito e bromato).

Legislazione acqua potabile e acqua minerale

Sia la semplice acqua del rubinetto che quella minerale in bottiglia, secondo la legge devono essere sicure, prive di microrganismi, parassiti o sostanze che possano essere dannose per la salute umana.

Abbiamo già accennato ai riferimenti normativi dell’acqua potabile, per quanto riguarda l’acqua minerale, invece, il più importante è il Decreto Legislativo n.176/2011 che attua la Direttiva 2009/54/CE sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali.

In tale decreto, viene stabilito che le acque minerali per poter essere commercializzate come tali devono possedere uno specifico riconoscimento del Ministero della Sanità attestante provenienza, purezza e composizione minerale.

Ma non solo, infatti, l’art. 2 di tale decreto considera acque minerali naturali, quelle originate da falde sotterranee o sorgenti naturali. Debbono inoltre presentare caratteristiche igieniche particolari e potenziali benefici per la salute.

Si distinguono dalle acque potabili per la loro purezza originaria, il contenuto di sali minerali e gli effetti che possono avere sull’organismo.

Il D. Lgs. 176/2011 ha confermato in buona sostanza le disposizioni riguardanti l’etichettatura delle acque minerali, seppure con qualche piccola variazione. Sull’etichetta dunque vanno obbligatoriamente riportate:

  • denominazione legale di “acqua minerale”;
  • denominazione propria dell’acqua che la distingua dalle altre (es. “naturalmente gassata”, “effervescente naturale” ecc..);
  • nome commerciale;
  • risultati delle analisi chimica e fisico-chimica;
  • contenuto nominale;
  • data e laboratorio di analisi;
  • titolari dei provvedimenti di riconoscimento e autorizzazione all’uso;
  • termine minimo di conservazione;
  • identificazione de lotto;
  • informazioni su eventuali trattamenti consentiti;
  • luogo di provenienza;
  • nome della sorgente.

Oltre alle informazioni obbligatorie, l’etichetta può riportare una o più diciture che identificato il contenuto di sostanze minerali (es. “oligominerale”, “microbiologicamente pura”, “indicata per le diete povere di sodio”, tutte indicazioni che si trovano sull’etichetta della nostra acqua oligominerale Fontenoce) o le proprietà specifiche dell’acqua (es.“indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati”, “stimola la digestione”, “basso residuo fisso”, ecc…), ma è vietato affermare la superiorità rispetto ad altre acque o fare affermazioni che abbiano scopo pubblicitario.

Tra le informazioni aggiuntive opzionali sulle etichette delle acque minerali, si possono trovare: il codice a barre, il simbolo del Polietilenetereftalato (PET), che indicano il materiale del contenitore (come la bottiglia dell’acqua), un pittogramma ambientale che consiglia di non gettare il contenitore nell’ambiente dopo l’uso, e indicazioni sulla corretta conservazione del prodotto.

I contenitori utilizzati per le acque minerali secondo il D.Lgs. devono essere di vetro, plastica (PVC) o cartone politenato, garantendo la protezione dall’ambiente esterno per mantenere l’acqua inalterata.

Al di là della normativa di riferimento, cosa differenzia le acque minerali in bottiglia dall’acqua del rubinetto? Scopriamolo nei prossimi paragrafi.

Qual è la differenza tra acqua potabile e acqua minerale?

differenza acqua potabile e acqua minerale

Che differenza c’è tra l’acqua minerale in bottiglia e l’acqua del rubinetto? Le differenze più importanti risiedono nell’origine nell’acqua stessa, oltre che nella composizione e nei processi di trattamento. Infatti, l’acqua minerale:

  1. ha origini in sorgenti naturali o falde sotterranee incontaminate;
  2. è batteriologicamente pura già all’origine;
  3. ha una composizione e temperatura costante nel tempo;
  4. contiene una quantità variabile di minerali, riportati fedelmente sull’etichetta;
  5. non è soggetta a trattamenti chimici significativi.

L’acqua minerale naturale è caratterizzata dalla presenza di sali minerali e tracce di oligoelementi, i quali possono conferire specifiche proprietà benefiche all’acqua.

Per legge deve arrivare sulla tavola così come sgorga alla sua fonte, dove viene anche imbottigliata senza subire trattamenti intensivi che ne alterino la composizione originaria unica, a differenza di quella potabile che è sottoposta a processi di disinfezione per poter essere considerata sicura al consumo umano.

Fontenoce è imbottigliata in uno stabilimento a pochi metri dalla sua fonte nell’altopiano silano. In meno di un minuto, l’acqua pura che sgorga da una sorgente millenaria viene imbottigliata, così da conservare tutta la purezza e la freschezza.

Quali sono i controlli sull’acqua minerale?

I controlli sull’acqua minerale sono effettuati in conformità a differenti normative rispetto a quelle dell’acqua potabile. L’acqua minerale naturale segue il Decreto del 10 febbraio 2015 (Criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali).

Tuttavia, non si limita a essere esaminata solo in occasione del rinnovo dell’etichetta ogni 5 anni. Le Autorità Sanitarie Locali e il Sistema di Autocontrollo delle Aziende sottopongono l’acqua minerale a esami regolari durante tutto il processo produttivo. Questi controlli comprendono:

  • verifiche periodiche
  • frequenti campionature
  • analisi riguardanti caratteristiche batteriologiche e chimiche, chimico-fisiche dell’acqua;
  • analisi microbiologiche degli ambienti, degli impianti, dei macchinari e dei materiali di confezionamento e distribuzione.

Qualora anche solo uno dei parametri fissati dalla legislazione non venga rispettato, un’acqua minerale perde la sua certificazione ministeriale e non può essere più commercializzata, in quanto potrebbe non garantire i livelli di sicurezza previsti dalla normativa, simili a quelli stabiliti per l’acqua potabile.

Acqua del rubinetto o nella bottiglia: cosa considerare nella scelta?

acqua del rubinetto o in bottiglia

La scelta tra l’acqua del rubinetto e quella minerale in bottiglia dipende da vari fattori. Esistono infatti svariate ragioni a favore e contro entrambe le tipologie di acqua, che possono riassumersi in:

  1. Controlli:Nell’acqua minerale i controlli sono giornalieri e interessano tutta la filiera produttiva, dalla sorgente, agli impianti alla bottiglia finita.Nell’acqua potabile, i controlli sono eseguiti con periodicità variabile e spesso solo alle sorgenti/pozzi e su qualche punto dell’acquedotto, che potrebbe non essere in ottimo stato su tutta l’intera rete idrica. D’altronde la presenza dei disinfettanti (cloro, ecc) aiuta l’acqua della rete idrica pubblica a rimanere salubre;
  2. Qualità:La composizione delle acque minerali è riconosciuta dal Ministero della Salute con apposito decreto, quindi è sottoposta a rigidissimi standard di qualità. È dichiarata in etichetta e viene trasmessa ogni anno al Ministero.La composizione della potabile (o di acquedotto) può avere la medesima qualità in origine (alla fonte), ma può mutare durante il percorso fino all’utente finale. Può essere di sorgente, captata tramite pozzo o a volte derivata da un fiume e immessa in acquedotto dopo trattamento di potabilizzazione;
  3. Consapevolezza:bisogna conoscere il contenuto e la quantità di sali disciolti così da poter scegliere la migliore acqua adatta alla propria dieta. Ad esempio un iperteso potrà scegliere un’acqua con poco sodio, mentre uno sportivo una ricca di minerali;
  4. Sostenibilità:l’acqua del rubinetto è più ecologica perché riduce sensibilmente il consumo di plastica delle bottiglie. Nonostante la propensione elevata al riciclo di alcune aziende, la maggior parte dell’acqua minerale è imbottigliata in plastica PET che è comunque riciclabile al 100%;
  5. Impatto ambientale:l’acqua che esce dal rubinetto è per certi aspetti più green perché riduce l’impatto sull’ambiente di trasporto e imballaggio, tuttavia è anche più soggetta allo spreco quando si hanno delle perdite sulla rete idrica o si lascia il rubinetto aperto senza controllo;
  6. Costo/Accessibilità:l’acqua minerale in bottiglia ha un costo maggiore a lungo termine rispetto all’acqua del rubinetto che al contrario dovrebbe essere economicamente più vantaggiosa e accessibile, ma non sempre è disponibile tutto il giorno. In alcuni casi viene stoccata in cisterne domestiche/condominiali non controllate.

Valutare attentamente questi aspetti però può guidare verso la decisione migliore per le proprie esigenze e per l’ambiente.

Meglio l’acqua del rubinetto o minerale in bottiglia?

La scelta tra acqua minerale in bottiglia o del rubinetto dipende da attente valutazioni ed esigenze personali.

Secondo uno studio dell’IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque), l’acqua che ha origine dal rubinetto in Italia è al quinto posto in Europa per la qualità. A differenza delle minerali che vengono imbottigliate all’origine, per arrivare ai nostri rubinetti l’acqua potabile percorre chilometri di tubature, non sempre in ottimo stato, che possono alterarne le proprietà organolettiche. È indubbiamente più economica, ma generalmente viene trattata e potabilizzata attraverso l’aggiunta di cloro come disinfettante.

La preferenza per l‘acqua minerale in bottiglia può essere supportata da diverse ragioni. Innanzitutto, proviene da sorgenti naturali e può contenere minerali essenziali considerati benefici per la salute.

L’acqua minerale è commercializzata in vari formati, tra cui bottiglie di plastica leggere e comode o bottiglie di vetro riciclabili. Questa gamma di opzioni può soddisfare le esigenze di chi cerca praticità, portabilità o preferisce un certo tipo di imballaggio.

Il sapore dell’acqua minerale può essere un fattore determinante per molte persone. Alcuni preferiscono il gusto distintivo di alcune sorgenti di acqua minerale rispetto all’acqua del rubinetto, che può variare notevolmente in sapore a seconda della località.

In situazioni in cui l’acqua del rubinetto potrebbe essere di qualità dubbia o poco sicura da bere, la minerale imbottigliata fornisce un’alternativa affidabile e facilmente accessibile.

D’altra parte, anche quando si sceglie l’acqua in bottiglia, è importante fare una valutazione attenta. Non tutte le acque minerali sono identiche e presentano differenze, soprattutto per quanto riguarda il residuo fisso, che può variare considerevolmente da una marca all’altra e che determina in parte le principali proprietà di un’acqua rispetto ad un’altra.

Nonostante la gamma più ampia di scelte e alcuni benefici legati alla presenza di minerali, è importante fare attenzione alla fonte e alle specifiche proprietà di ciascuna acqua.

Acqua oligominerale Fontenoce, fonte di benessere per tutta la famiglia

Fontenoce è un’acqua leggera, pura e sicura che si distingue per la sua origine incontaminata, poiché sgorga da sorgente sotterranea profonda a bassa temperatura, è priva di arsenico e nitriti, a testimonianza della purezza della sua sorgente, lontana da fonti inquinanti.

Composizione ottimale per l’infanzia

Le sue caratteristiche chimico-fisiche uniche, come il basso contenuto di nitrati, appena 1,7 mg/l, la rende particolarmente adatta all’alimentazione dei bambini e approvata dal Ministero della Salute come acqua indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti (D.M.S. del 16/12/2013).

Benefici per la salute

La sua composizione ottimale, povera di sodio (7,2 mg/L) e con basso residuo fisso (103,4 mg/L), offre benefici per la salute di tutta la famiglia. Prima di tutto, favorisce la diuresi e la digestione, aiutando a liberare l’organismo dai liquidi in eccesso. Contrasta la ritenzione idrica. È quindi la perfetta alleata in caso di patologie renali. (Certificato medico università di Bari)

Procedure di tracciabilità e sicurezza

Rigorosi controlli qualità sono eseguiti alla sorgente, sull’impianto e sul prodotto finito, garantendo una qualità costante. Prima di essere immessa sul mercato, ogni lotto di acqua Fontenoce attende 72 ore in magazzino per i controlli di laboratorio, garantendo così la massima sicurezza e tracciabilità. I risultati dei controlli sono supervisionati da una Biologa referente che emette un certificato per ogni lotto prodotto

Confezionamento Sicuro 

Acqua Fontenoce segue rigide procedure di confezionamento allo scopo di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche e di purezza della sua acqua. La gamma comprende diversi formati in PET e in vetro, incluso quello esclusivo per la linea pediatrica Fontenoce, in bottiglie di vetro bianco di primo utilizzo che garantiscono la massima protezione e sicurezza per i più piccoli.

Acqua Fontenoce è la scelta perfetta per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. Grazie alla sua naturale purezza e leggerezza, accompagna ogni istante della giornata con un tocco di freschezza e genuinità, offrendo un sostegno prezioso per il benessere quotidiano.

Conclusioni

In conclusione, la decisione tra l’uso dell’acqua minerale in bottiglia o quella proveniente dal rubinetto è soggetta a ponderate valutazioni e preferenze individuali. Il caratteristico sapore di alcune acque minerali, unito alla loro affidabilità in contesti in cui l’acqua del rubinetto potrebbe risultare di discutibile qualità, costituisce un argomento a favore dell’opzione per la minerale in bottiglia. Tuttavia, è imperativo esercitare un’analisi attenta anche quando si decide di optare per l’acqua imbottigliata, tenendo conto delle disparità tra le diverse marche. Ogni fonte d’acqua presenta determinate caratteristiche e peculiarità specifiche che necessitano di una valutazione accurata per assicurare la massima qualità e sicurezza di ciò che si beve.

La ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina testimonia che acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.

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