D’estate, con le temperature in rialzo, non è raro avere a che fare con i sintomi dell’insolazione soprattutto nei bambini e negli anziani. La prolungata esposizione al sole, infatti, può causare delle conseguenze che spaziano da piccoli fastidi a disturbi invece più gravi, come la febbre da insolazione.

Niente panico, però! Come sempre è importante prevenire. Meglio, quindi, evitare l’esposizione nelle ore più calde del giorno e far bere al bambini la giusta quantità di acqua prevista in estate. Ciò vale sia in spiaggia che in montagna.

Ma che cos’è, quindi, l’insolazione o colpo di sole e quali sani abitudini adottare per trascorrere un’estate serena, senza malesseri? Scopriamolo insieme.

Colpo di sole e colpo di calore: bambini più vulnerabili

bambine in acqua con occhiali da sole

Questi due termini vengono spesso associati, come se fossero dei sinonimi. In realtà, si tratta di disturbi diversi tra loro, sebbene si presentino talvolta con sintomi in comune.

Il colpo di sole, più noto come insolazione, è causato da un’eccessiva esposizione diretta ai raggi solari, alle radiazioni ultraviolette e infrarossi. Le parti più interessate del corpo sono in particolare il capo e il torso. Se non protette in modo adeguato, si rischiano scottature e fastidiosi eritemi solari sulla pelle.

A provocare, invece, il colpo di calore nei bambini e negli adulti sono:

  • Elevate temperature, al di sopra dei 35°C
  • Scarsa ventilazione (afa)
  • Alto tasso di umidità, superiore del 60-70%

Fattori che ostacolano la regolare sudorazione. Ciò provoca, infatti, la difficoltà di disperdere il calore corporeo in eccesso e l’ipertermia, ossia l’aumento della temperatura interna, con possibili conseguenze per la salute.

I bambini sono più esposti, specie quelli di età inferiore a 2 anni. Il motivo? Il loro sistema di termoregolazione, fondamentale per mantenere costante la temperatura corporea, è ancora immaturo.

Sintomi da insolazione: i 5 più comuni nei piccini

La voglia di godere dei benefici del sole per lungo tempo e anche nelle ore più calde, talvolta fa dimenticare degli accorgimenti semplici per evitare di incappare in malesseri tipici dell’estate. Tra questi l’insolazione i cui sintomi non vanno affatto sottovalutati per non incorrere in effetti più gravi.

Come si manifesta, di solito, il colpo di sole nei bambini? Ecco alcune delle forme più diffuse:

  1. Scottature ed eritemi sulle parti del corpo più esposte come la testa, il viso, le braccia. Possono formarsi sulla pelle anche delle bolle di diverse dimensioni, accompagnate negli episodi più seri da prurito, bruciore e dolore.
  2. Occhi arrossati, abbondante lacrimazione. Talvolta, il piccino può avvertire anche fastidio alla luce.
  3. Nervosismo, agitazione e pianto continuo.
  4. Debolezza e astenia.
  5. Pelle calda e umida al tatto.

Nei casi di insolazione più grave, può comparire la febbre anche fino ai 40°, associata a brividi, vomito e senso di nausea.

Cosa fare in caso di insolazione nel bimbo?

Per prima cosa bisogna chiamare il medico che, in base ai sintomi, saprà prescrivere la cura più adatta per la guarigione del piccino. In attesa, meglio portarlo in un luogo fresco e arieggiato, lontano dal sole.

Se si è in spiaggia o in piscina, non significa però far stendere il bimbo sotto l’ombrellone, poiché non scherma i raggi solari. Tra l’altro, la temperatura resta alta. Quindi, meglio allontanarsi e farlo sdraiare all’ombra, tenendo le gambette sollevate rispetto al resto del corpo.

Per farlo riprendere dal colpo di sole, si può ricorrere a degli impacchi freschi (non ghiacciati), tamponando con un panno umido le seguenti zone del corpo:

  • Tempie
  • Polsi
  • Intorno al collo
  • Ascelle
  • Inguine

Quanto dura l’insolazione? Non c’è una risposta univoca. Tuttavia, alcuni sintomi come la febbre, l’astenia e il mal di testa se curati subito e in modo adeguato possono sparire in breve tempo. Gli eritemi solari, le bolle e le scottature, invece, richiedono più giorni per guarire.

Ma come prevenire tutto ciò?

Bere acqua tra i rimedi naturali per prevenire insolazione

bambino in spiaggia beve

Con il caldo c’è una maggiore predisposizione alla disidratazione, specie negli anziani e nei bambini che avvertono meno degli altri il senso di sete. Quindi, è importante invogliarli a idratarsi durante il giorno, sorseggiando piano. Sana abitudine che vale per tutti, in particolare quando il sole picchia forte e l’afa non dà tregua.

Per contrastare e prevenire l’insolazione nei più piccoli, è fondamentale che sorseggino l’acqua in modo regolare, così da garantire l’apporto prezioso di sali minerali e reintegrare i liquidi che perdono con il sudore e l’urina.

Ma come regolarsi con la temperatura dell’acqua? Meglio offrire ai bimbi quella a temperatura ambiente o fresca (mai gelata) per evitare possibili congestioni.

Anche l’alimentazione ha un ruolo chiave contro i colpi di sole. Pertanto, è bene offrire ai piccini frutta e verdura di stagione che apportano fibre, sali minerali, vitamine e acqua. Per le dosi e le quantità, sempre meglio confrontarsi con il pediatra.

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La ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina testimonia che acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.

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