All’interno di questo articolo dedicato alla rubrica “La Pediatra consiglia”, ci addentreremo in un tema di vitale importanza e delicatezza per i bambini: l’obesità in età pediatrica.

Una corretta alimentazione è fondamentale sin dai primi momenti dello svezzamento. L’equilibrio nutrizionale durante questa fase cruciale della crescita di un bambino, infatti, gioca un ruolo fondamentale nel prevenire il rischio di obesità infantile.

Insieme alla Dottoressa Claudia Ventrici, faremo innanzitutto il punto su questo problema sempre più diffuso nella società odierna. Analizzeremo quindi come le scelte alimentari durante lo svezzamento riescano a influenzare positivamente la salute e il benessere dei bimbi.

Obesità in età pediatrica: di cosa si tratta e definizione

L’obesità nei bambini è una condizione caratterizzata dall’eccessiva accumulazione di grasso corporeo, soprattutto a livello addominale, che può avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere.

La corretta definizione di obesità si basa su parametri specifici e calcoli effettuati rilevando le misurazioni di peso e lunghezza di ogni bambino e sul rapporto peso/lunghezza (indice di massa corporea – BMI): ovvero peso (kg)/ altezza (m²). Le tabelle di riferimento sono quelle internazionali, pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) nel 2006 [1, 2].

Diversi studi dimostrano una stretta correlazione tra la distribuzione del grasso corporeo e complicanze metaboliche a breve e lungo termine. Per tale motivo, nei bambini con età superiore ai 5 anni, è importante calcolare anche il rapporto tra circonferenza vita e statura.

L’obesità rappresenta la forma di malnutrizione preponderante nei paesi industrializzati. L’intensificarsi dei casi, nel paesi ricchi, è da attribuire alle abitudini malsane che la vita frenetica moderna ci impone, per comodità o per pigrizia, portandoci a nutrirsi con cibi preconfezionati, ricchi di grassi, zuccheri e conservanti, di certo non genuini.

È interessante notare come in Italia ci sia una prevalenza di persone obese soprattutto nei paesi meridionali e, tra questi, la Calabria si classifica tra le prime regioni con elevato tasso di obesità e sovrappeso.

Tali discrepanze potrebbero essere correlate al background culturale e al livello socio-economico. Difatti, in tali zone geografiche, è solidificata l’arcaica idea di sovrappeso come sinonimo di bellezza.

A ciò aggiungasi gli ultimi difficilissimi anni, durante i quali si è registrato un notevole incremento dell’incidenza dei casi di obesità, dovuti allo stile di vita sedentario imposto dalla pandemia da SARS-CoV-2. Durante il periodo di isolamento pandemico, infatti, sono state stravolte le nostre abitudini portandoci a lavorare e studiare da casa e ad abbandonare tutte le attività fisiche impiegando, finanche, il molto tempo a disposizione a rifocillarsi.

La diagnosi tempestiva del bambino obeso: un aspetto cruciale

Riconoscere precocemente un bambino obeso consente di intraprendere azioni preventive e correttive più efficaci. Il compito del pediatra di famiglia, dunque, è sicuramente quello di diagnosticare tempestivamente l’eventuale patologia da sovrappeso e/o obesità, accompagnando il piccolo paziente in un progetto di recupero del peso forma.

Come è possibile una tempestiva identificazione del paziente obeso? Una prima diagnosi viene fatta mediante:

  • la corretta interpretazione dei dati, rilevati durante le visite ambulatoriali e durante i bilanci di salute;
  • identificazione del ceppo familiare dei pazienti;
  • indagini diagnostiche atte a escludere cause secondarie di obesità infantile,quali le patologie endocrinologiche e genetiche o altro.

Dopo aver identificato il paziente con obesità causata da eccessivo introito calorico e ridotta attività fisica, sarà opportuno intraprendere misure preventive che coinvolgano tutto l’ambiente che circonda i piccoli pazienti: la famiglia, la scuola, le associazioni sportive, la cittadinanza intera.

Il coinvolgimento di tutta la famiglia, nell’adozione di uno stile di vita corretto, è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato scongiurando, così, il rischio di complicanze metaboliche in età adulta come: diabete mellito, ipertensione arteriosa, infarto del miocardio.

Obesità infantile e l’importanza di uno stile di vita sano

Un sano stile di vita prevede una corretta alimentazione, caratterizzata da un’abbondante presenza di frutta e verdura, accompagnata da un’adeguata idratazione. L’esercizio fisico assume un ruolo fondamentale nel perseguire e mantenere il peso ideale. Tali abitudini salutari possono essere adottate fin dalla fase prenatale, durante la gravidanza, al fine di evitare potenziali fattori di rischio per l’obesità nel neonato.

Durante i fatidici 1000 giorni, come abbiamo sottolineato in precedenti articoli, è essenziale promuovere l’allattamento al seno, programmare valutazioni auxologiche e organizzare bilanci di salute con il pediatra di fiducia.

Uno svezzamento accurato, condotto in tempi adeguati e con alimenti appropriati, insieme a una corretta idratazione, costituiscono pilastri fondamentali per garantire una crescita sana del nostro bambino.

Queste pratiche inoltre favoriscono un’educazione alimentare adeguata e salutare, che implica un apporto calorico adeguato in base all’età, con particolare attenzione a una dieta equilibrata ricca di fibre già a partire dai sei mesi di vita.

La quantità dei pasti deve essere sempre proporzionata all’età e al numero delle assunzioni giornaliere, mantenendo un alto standard di qualità degli alimenti.

Offrire ai nostri bambini cibi genuini e biologici, aumenta le prospettive di un futuro migliore per loro. Ecco perché è importante evitare bevande zuccherate in età pediatrica e sottolineare l’importanza di una colazione completa, spesso trascurata dalla maggior parte dei bambini.

Un modello alimentare sano si ispira ai principi della “dieta mediterranea”, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità nel 2010. La dieta mediterranea prevede il consumo di:

  • verdure a foglia verde;
  • olio extra-vergine di oliva;
  • cereali;
  • carne;
  • pesce;
  • proteine di origine vegetale.

Tutti questi alimenti andranno distribuiti in 5 pasti durante la giornata. Questo modello si caratterizza per una dieta sostenibile con impatti positivi sulla salute e sull’ambiente, promuovendo il consumo di cibi freschi e autentici, legati al territorio. Inoltre, supporta le produzioni agricole, preserva le tradizioni locali e contribuisce al benessere economico dei paesi coinvolti.

Obesità bambini: come prevenirla con i consigli della Pediatra

L’obesità in età pediatrica rappresenta una sfida sempre più diffusa, ma che fortunatamente è possibile prevenire adottando pratici accorgimenti che arrivano dalla competenza e dall’esperienza dei pediatri di fiducia.

Il primo consiglio, quello essenziale, è integrare la qualità e la quantità dei cibi a corrette abitudini, come ad esempio evitare l’uso di dispositivi come il cellulare o la TV durante i pasti.

Inoltre, è consigliabile organizzare cinque pasti giornalieri, scoraggiando il mito che saltare un pasto, come la colazione, faccia introdurre meno calorie e aiuti nella perdita di peso. In realtà, questo può causare maggiore fame nei bambini durante le ore che precedono gli altri pasti, spingendoli anche a consumare cibi grassi e poco salutari prima del pasto principale.

È altresì opportuno coinvolgere l’intera famiglia nelle spese alimentari, evitando acquisti impulsivi a stomaco vuoto, così da non incorrere nel rischio di comprare alimenti in eccesso e in maniera smodata, sostituendo i malsani cibi “cattura fame” con quanto di salutare richiede il nostro fabbisogno quotidiano.

Gli alimenti non devono essere usati come premio o punizione, in caso di lode o di capriccio dei bimbi. Bisogna anche incoraggiarli a un’educazione alimentare equa per tutti i membri della famiglia, abituandoli quindi ad assumere tutti gli alimenti offerti, senza differenze fra i vari commensali.

Poiché l’obesità può coinvolgere l’intera famiglia, è fondamentale che tutti adottino uno stile di vita corretto e un’alimentazione sana, fungendo da modelli di vita per i bambini ponendo già da piccoli le basi salutari del loro percorso di crescita. Il monitoraggio regolare da parte del medico di famiglia e il supporto di uno psicologo possono essere cruciali per un recupero efficace, considerando la complessità del percorso lungo e l’importanza di un sostegno esperto per l’intera famiglia.

Tra le sane abitudini da adottare, ove fosse possibile, sarebbe opportuno favorire lunghe passeggiate anche per recarsi a scuola o al lavoro, proponendo giri in bici o lunghe camminate, evitando l’auto o i mezzi pubblici.

Non va sottovalutata l’importanza dell’idratazione costante, un altro pilastro cruciale per la salute e il benessere dei nostri bambini. Bere acqua, infatti, può contribuire alla prevenzione dell’obesità nel bambino sotto molti punti di vista.

A volte, il corpo può confondere la sete con la fame. Bere acqua, invece di ingerire cibo, può aiutare a soddisfare questa sensazione, evitando l’assunzione di calorie inutili. Anche consumare un paio di bicchieri d’acqua prima di sedersi a tavola è una strategia efficace: può favorire una sensazione di maggiore sazietà, incoraggiando porzioni più moderate.

Un’acqua oligominerale, pura e leggera, come Fontenoce, è un’alleata preziosa per aiutare a ridurre l’apporto calorico e mantenere un peso corporeo sano.

La ricerca scientifica condotta su neonati a termine e pretermine presso il Policlinico di Messina testimonia che acqua Fontenoce è indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti e dei bambini, con l’approvazione del Ministero della Salute. DMS. n° 4123 del 16/12/2013.

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