Gli atleti sfidano gli altri e se stessi per vincere. Emozioni che abbiamo vissuto in queste Olimpiadi di Tokyo. Il pensiero corre subito all’oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e, dopo dieci minuti, a quello di Marcell Jacobs nei 100 metri. L’uomo più veloce al mondo straccia tutti i record e per la prima volta nella storia porta l’Italia sul gradino più alto.

E che dire dell’impresa del ciclismo su pista? Il quartetto azzurro, capitanato da Filippo Ganna, batte il record del mondo e morde l’oro.

Emozioni, risultati che mostrano un percorso di duro allenamento, sana alimentazione e giusta idratazione. Infatti, l’acqua nello sport è fondamentale prima e durante le gare.

Ma quanto devono bere gli atleti? E quali sono i benefici di una corretta idratazione per gli sportivi? Scopriamolo insieme!

L’importanza dell’acqua nello sport

sportivo beve acquaAcqua e sport: l’accoppiata vincente per tutti gli atleti che vogliono conquistare la loro medaglia. L’idratazione, a ben vedere, fa vincere tutti: chi pratica sport amatoriale in palestra, piscina, all’aperto. Campioni. Uomini e donne che si allenano per migliorare il proprio stato fisico e psichico.

È fondamentale per chiunque: l’acqua è elemento prezioso che stimola il nostro organismo, costituito da circa il 70-60% di questo liquido, e le sue funzioni. Influendo anche sul nostro cervello, sull’attenzione, la memoria e la concentrazione.

Se, prima e durante un’importante competizione o un intenso work-out non beviamo la giusta quantità di acqua, i traguardi per cui stiamo lavorando tanto si allontanano. Le nostre performance fisiche calano, con debolezza, mal di testa, crampi, fatica, spossatezza. Disturbi legati alla disidratazione che negli atleti possono compromettere una stagione intera.

Se la carenza d’acqua nel corpo dei campioni arriva al 2% c’è, infatti, il rischio di problemi psicomotori, intaccando anche le capacità cognitive. Una disidratazione del 4% mette addirittura a repentaglio la prestazione agonistica (cala del 30-35%).

Gare e allenamenti: come si idratano gli atleti

Di solito è consigliato bere due litri d’acqua al giorno per idratare il nostro corpo e non incorrere nei rischi della disidratazione (come ad esempio mal di testa, stanchezza, calo dell’attenzione, bruciore occhi). Tuttavia per gli sportivi e gli atleti a livello agonistico le quantità variano. Anche in base alla durata della gara che si deve affrontare (pensiamo a un maratoneta come Massimo Stano, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo nei 20 km di marcia, o a un campione di triathlon).

I nutrizionisti raccomandano, in genere, agli atleti di assumere dai 2 ai 2,5 litri di acqua al dì. Tutto ciò a prescindere dalla percezione del senso di sete che si ha.

Perché questo aumento? Serve per il giusto equilibrio idrico: sane abitudini per non mandare in affanno l’atleta, sia dal punto di vista fisico che psichico, reintegrando subito i liquidi. Sono, infatti, circa 500 ml quelli che ogni ora si possono perdere durante la performance agonistica.

Per questo, se l’atleta vuole centrare l’obiettivo per cui ha tanto faticato, prima della gara deve assumere il giusto quantitativo di acqua. Un puzzle perfetto composto da corretta idratazione, sana alimentazione, duro allenamento, coraggio e sano agonismo.

Sport al chiuso o all’aperto: quanto bere?

sport e acquaOgni sportivo sa che la sua prestazione varia a secondo delle condizioni atmosfere in cui disputerà la gara. Così come cambia la quantità di acqua se compete in ambienti al chiuso o all’aperto.

I nuotatori perdono meno liquidi: in piscina sudano di meno e non necessitano di tanta acqua per il riequilibrio idrico. I tennisti, come i giocatori di beach volley o gli atleti che gareggiano all’aria aperta, specie sotto il sole, invece ne hanno maggior bisogno.

Nei palazzetti o in palestra? Di solito, sia per il pubblico che per la ventilazione non sempre ottimale, in questi luoghi al chiuso gli atleti sudano di più. Quindi perdono molti liquidi. Non solo: c’è per loro il rischio del “colpo di calore”. Mantenere la giusta temperatura corporea prima e durante il match è la soluzione.

Meglio bere acqua naturale a temperatura ambiente, così da evitare shock termici e congestioni.

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